Nuovo tremendo incidente su TikTok dobbiamo proteggere i nostri figli

I nostri figli vanno protetti, sempre ed ovunque. E questi sono tempi complessi perché, oltre ai pericoli tradizionali, ne stanno nascendo di nuovi non meno insidiosi. E’ il caso del cyberbullismo, fenomeno in crescita nato dai tempi e dalla tecnologia di cui dispongono i nativi digitali. Quello che avviene in rete e, più nello specifico, può anche avere conseguenze dure a livello psicologico o fisico. Lo dimostra l’ultimo tremendo caso di morte su TikTok.

I fatti

E’ stata dichiarata la morte cerebrale per la bimba che a Palermo, nel quartiere Kalsa, è finita in coma per un gioco orribile durante una prova estrema di soffocamento sul social TikTok. Nonostante i tentativi fatti dai medici, per la piccola non c’è stato nulla da fare. I genitori hanno acconsentito all’espianto degli organi. All’ospedale dei Bambini c’è stata tanta tensione tra i familiari.

Dietro al tragico incidente su TikTok c’è un Blackout Challenge, un presunto gioco sul social in cui ci si sfidava a trattenere il fiato quanto più tempo possibile. Un modo folle di giocare con la vita che si alimenta attraverso la pressione sociale di queste comunità.

Le dichiarazioni sul Garante

I recenti fatti su TikTok hanno destato la preoccupazione di tutta la nazione. In merito sono intervenute anche le istituzioni. Ecco cos’ha affermato Carla Garlatti, la titolare del Garante per l’infanzia e l’adolescenza:

Non possiamo impedire ai minori di utilizzare Internet e i social, ma servono una maggiore sorveglianza da parte dei genitori e una vera educazione digitale. Famiglia e scuola devono vigilare, dare l’esempio. A partire da niente smartphone in classe. L’utilizzo della Rete da parte dei minori deve avvenire con una elevata soglia di attenzione.

Impedire ai minori di utilizzare la Rete non si può fare né pensare: sono ragazzi che sono cresciuti in un mondo del quale internet fa parte, dall’apprendimento allo svago, dal gioco alla comunicazione con gli altri. Però può diventare un luogo pericoloso, come molteplici esempi recenti dimostrano, quando c’è un eccessivo attaccamento alla Rete, cioè una confusione tra vita reale e virtuale. Alcuni ragazzi passano online troppo tempo, un numero di ore eccessivo.

La Garante continua sulla storia di TikTok:

Molte volte sono i genitori stessi che sovraespongono i figli con fotografie, post sui social, o loro stessi stanno tutto il giorno in Rete: poi non si può pretendere che i ragazzini non seguano questi esempi. Ma molte volte non c’è la capacità: i social, gli strumenti virtuali, si riproducono con tale frequenza tecnologica che i genitori spesso non sono in grado di starci dietro.

La soluzione

Per evitare che morti come quella di TikTok si ripetano bisogna agire concretamente. La strada la indica sempre il Garante:

E’ importante far capire i pericoli delle sfide lanciati da certi social e chela vita reale non va sovrapposta o confusa con quella digitale. Scuola e genitori, soprattutto loro, devono iniziare con il loro esempio a non indurre i ragazzi a pensare che per esistere, dare un significato alla loro vita, devono necessariamente sovraesporsi, mandare le proprie fotografie ovunque, cioè che si viva soltanto in quanto si appare. E’ un messaggio molto sbagliato.

Perché esporsi significa esporsi anche a commenti che possono degenerare fino alla vessazione, allo stalking e al vero e proprio cyberbullismo. Che le finestre aperte siano quelle di TikTok, Instagram o qualsiasi altro social network arrivi a solleticare gli appetiti dei giovanissimi, è tempo di darsi protezione. Noi lo capiamo e cerchiamo di aiutare fattivamente. Come?

La copertura legale di Globale Casa

La risposta si chiama Globale Casa. Tra le coperture che sono incluse nella nostra assicurazione (approfondisci qui https://www.lndeliguori.it) per la casa, infatti, ce n’è una che riguarda il Cyberbullismo. Come funziona? Il capo famiglia può usufruire della tutela legale necessaria per seguire un figlio minorenne eventualmente accusato di atti di bullismo cibernetico.

Si può entrare in terreni tortuosi per tanti motivi diversi o, addirittura, si può essere accusati senza essere colpevoli. Il dato di fatto è che, in una situazione così spiacevole e difficile, questa battaglia non deve essere combattuta da soli. Godere di una tutela legale è un supporto essenziale.