Cosa c'insegna la storia della Preside del Montale sul proteggere i giovani

A volte l’attualità sa essere molto dura ma è sempre utile come spunto per ragionare su come proteggere i figli dai tanti pericoli in agguato. Tratta un po’ di questo (o dell’esatto contrario, se avete un’altra opinione) la vicenda della Preside del Montale, accusata di aver sedotto un imberbe studente comunque maggiorenne. Plagio? Violenza psicologica? Semplice storia d’amore? Pura invenzione del giovane? Le strade percorribili per questa storia sono tante nessuna ancora esclusa ma resta oggettivo che i nostri “piccoli” possano rischiare di incorrere in pericoli “grandi”. Vediamo insieme lo sviluppo di queste ore e le protezioni, più in generale, che possiamo offrire per la tua famiglia.

Le dichiarazioni della Preside del Montale

Ha parlato, e nel dettaglio, la Preside del Montale sulle accuse che le sono state mosse in queste ore e sulla veridicità dello studente. Lo ha fatto a “Porta a porta” dove la dirigente scolastica Sabrina Quaresima, accusata di aver avuto una relazione con uno studente di 18 anni, ha così parlato:

All’inizio, quando alcuni docenti mi hanno riferito delle voci, mi sembrava un incubo, sembrava quasi che si parlasse di qualcuno che non ero io. Mi dicevo “magari è solo una voce che si spegne così come è venuta fuori.

Sull’accusa precisa

La possibilità che ci siano stati rapporto sessuali tra la Preside del Montale e il ragazzo sembra essere folle per la donna. In merito spiega:

Non c’è mai stata alcuna relazione. Ho conosciuto il ragazzo durante l’occupazione del liceo, alla fine dello scorso anno, quando l’ha aiutato in un momento in cui mi sentiva molto sola. Forse il fatto di avermi aiutata a individuare i nomi delle persone che occupavano l’istituto scolastico potrebbe avergli fatto inimicare i compagni. Quando sono cominciate a comparire delle scritte sui muri, allora ho capito che qualcuno ce l’aveva con me. Anche se mai avrei immaginato che un pettegolezzo di questo tipo sarebbe poi finito sui giornali: lo avevo derubricato a un’invenzione di un ragazzo che voleva darsi delle arie.

I genitori della presunta vittima

In tutto questo trambusto mediatico e non solo, i genitori del ragazzo non avrebbero mai avuto un colloquio con la Preside del Montale. Mai un confronto. Anche su quest’aspetto la dirigente scolastica ha le idee chiare:

Se fossero stati indignati, mi avrebbero contatto e questo non è successo. Sono andati a scuola a parlare dell’accaduto nel periodo in cui ero a casa per Covid. Ho ragione di credere che siano stati convocati. Come mai? Qualcuno voleva farmela pagare?

È un’ipotesi che avvalora anche il legale della Preside del Montale. D’altronde, proprio quando era ospite di Bruno Vespa, la Quaresima mette sul tavolo uno degli argomenti più spinosi della vicenda: i rapporti con i suoi collaboratori, tra cui l’ex vicepreside che ha poi sollevato dall’incarico. Così dichiara:

Ha avuto un modo poco rispettoso di rivolgersi alla mia persona. Io sono stata considerata un’intrusa, una persona che voleva toglier loro dei privilegi. Ora qualcuno degli insegnanti non mi saluta più, ma sono una minoranza. E il ragazzo? L’ho incontrato due volte, sporadicamente, “buongiorno, buongiorno”. All’inizio avevo tentato anche di contattarlo per capire cosa stesse accadendo ma non ho ricevuto risposta.

Il colloquio della Preside del Montale con l’ispettrice

La donna ha dovuto spiegare le sue ragioni all’ispettrice dell’ufficio scolastico regionale per ben 10 e ore e mezza:

Un interrogatorio che mi ha provato molto, dalle 8.20 del mattino alle 19.30 della sera, con una piccola pausa. Ho scoperto che all’ufficio scolastico era arrivato un esposto. Da parte di chi? Mi consolo con la solidarietà dei miei ex allievi (che hanno mandato una lettera proprio a Open) e di mia sorella che ha aperto per lei una pagina di sostegno su Facebook.

Insomma, non è inverosimile che Quaresima è stata vittima di una gogna mediatica, frutto forse di una strumentalizzazione. I risultati dell’ispezione ancora, però, non si conoscono. Resta certo che questa storia mostra una volta di più quanto siano fragili i giovani come dimostrano i tanti casi di cyberbullismo e bullismo che i giovani subiscono ogni giorno. In tal senso anche noi diamo il nostro aiuto con questa polizza.

La copertura legale di Globale Casa

Tra le coperture che sono dentro al pacchetto della nostra polizza Globale Casa, infatti, ne esiste una che concerne il cyberbullismo. Il capo famiglia, infatti, può avvalersi della tutela legale necessaria per seguire un figlio minorenne eventualmente accusato di atti di bullismo cibernetico.

Si può entrare in terreni tortuosi per tanti motivi diversi o, addirittura, si può essere accusati senza essere colpevoli. Il dato concreto è che, in una situazione così spiacevole e difficile, questa piccola grande guerra non deve essere combattuta da soli.

Venite a scoprirne di più nella sede di Roma in via Timavo 3. Un nostro consulente sarà lieto di spiegarvi tutto senza impegno. Oppure potete anche compilare il form sottostante e noi vi richiameremo per darvi tutti i dettagli di cui avete bisogno o anche solo per dettagliarvi, con una chiacchierata gratuita, tutto quello che vi serve per capire a fondo questa tutela.